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Sri Lanka: aumento dell’inflazione e dell’indignazione popolare.

Lo Sri Lanka sta attualmente affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi decenni con interruzioni di corrente routinarie e carenza di beni di prima necessità causando tensione e malcontento in tutta l’isola.

La peggiore crisi economica dall’indipendenza del 1948

Il governo di Rajapaksa è alle prese con obbligazioni di debito, riserve estere limitate e il più alto tasso d’inflazione in Asia. La Banca Centrale dello Sri Lanka ha rafforzato le restrizioni commerciali, facendo appello agli esportatori di rimpatriare i provenienti in valuta estera entro 180 giorni dalle transizioni nel tentativo di migliorare l’esaurimento delle riserve valutarie. Inoltre la compagnia petrolifera statale ha aumentato i prezzi da 55 a 95 rupie per compensare le perdite in seguito all’introduzione di un tasso di cambio flessibile con conseguente svalutazione del 36% ed ulteriore aumento dei prezzi. Il governo sta richiedendo un prestito al Fondo Monetario Internazionale e contemporaneamente chiedendo aiuti bilaterali a paesi tra cui Cina, India e Bangladesh.

Lo Sri Lanka ha alzato i tassi di interesse e svalutato la rupia nel tentativo di preservare l’elettricità e la valuta estera. Il deficit commerciale è raddoppiato a 1.1 miliardi di dollari nel mese di dicembre. Il governo inoltre aveva circa 2.3 miliardi di dollari di riserve in valuta estera a febbraio e dovrà affrontare un rimborso di 1 miliardo di dollari di obbligazioni a luglio.

Il Fondo Monetario Internazionale ha infatti affermato che lo Sri Lanka deve affrontare un “chiaro problema di solvibilità” a causa di livelli di debito insostenibili, nonché persistenti problemi fiscali e di bilanci dei pagamenti. 

Carenza dei beni di prima necessità ed aumento del costo di vita

Le persone fanno fila per ore per i rifornimenti di carburante e vivono con interruzioni di corrente quotidiane che si protraggono per più di mezza giornata. L’attuale crisi economica ha causato una grave carenza di beni di prima necessità in tutta l’isola. Latte, carburante, lenticchie, pollo e medicinali stanno diventano sempre più difficili da reperire. Insieme all’aumento dell’inflazione anche il costo della vita è aumentato drasticamente.

Medicinali di prima necessità si sono aggiunti alla lunga lista di articoli essenziali che si stanno esaurendo. Interventi chirurgici di routine vengono sospesi temporaneamente in quanto diversi farmaci utilizzati per l’anestesia e la chirurgia vengono a mancare. Anche semplici test diagnostici non possono essere eseguiti poiché la maggior parte delle sostanze chimiche necessarie per i test non sono attualmente disponibili. Inoltre il governo ha recentemente consentito ai fornitori di aumentare i prezzi di tutti i dispositivi medicinali del 30%. Il Ministero della Salute dello Sri Lanka ha promesso di affrettare i rifornimenti ma il problema sembra tutt’altro che risolto.

Il governo non è in grado di finanziare l’importazione di carta da stampa rendendo impossibile a milioni di studenti di prendere parte egli esami di fine semestre. Quest’ultimi sono stati posticipati  a tempo indeterminato. La carenza di carta ha costretto anche le principali testate giornalistiche ad interrompere la stampa.

Proteste contro il governo Rajapaksa

Dal 15 marzo la capitale dello Sri Lanka, Colombo, è sommersa da proteste antigovernative a seguito del peggioramento della situazione economica del paese. Il culmine di queste proteste ha avuto luogo martedì 31 marzo 2022 in seguito all’annuncio dell’interruzione di corrente di 13 ore in molte parti dell’isola a causa dell’esaurimento di carburante diesel.

La residenza dell’attuale presidente dello Sri Lanka, Gotabaya Rajapaksa, è diventata il punto focale delle proteste della popolazione. In centinaia, tra cui donne e bambini, hanno marciato per la strada con slogan “anti Rajapaksa”, chiedendo le dimissioni del presidente e si sono radunati di fronte all’abitazione di Gotabaya. Con l’aumento del numero dei manifestanti la polizia ha iniziato ad installare blocchi stradali e ad aumentare il personale di polizia e militare. Oltre a questa escalation delle forze governative, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua sono stati utilizzati contro la folla senza preavviso. Una manifestazione inizialmente pacifica si è trasformata in una risposta violenta dei manifestanti con lancio di pietre contro i furgoni della polizia e veicoli in fiamme. Durante la notte c’è stata l’interruzione di corrente più lunga che abbia avuto luogo sull’isola durante questa crisi economica.

In risposta a questa protesta antigovernativa è stato imposto il coprifuoco in alcune parti di Colombo e diversi manifestanti sono stati ricoverati in ospedale in seguito agli scontri con le forze governative.

Fotografia per gentile concessione di Tamilguardian.com
Fotografia per gentile concessione di Tamilguardian.com
Fotografia per gentile concessione di Tamilguardian.com

La risposta del presidente Gotabaya Rajapaksa e lo stato d’emergenza

La grave crisi economica ha causato non solo il malcontento della popolazione ma ha anche suscitato forte critiche nei confronti del governo Rajapaksa circa la “cattiva” gestione della crisi. Gotabaya Rajapksa ha risposto dichiarando di non essere il responsabile della causa della crisi. Oltre a ciò, il governo ha insistito che lo Sri Lanka sarebbe stato in grado di superare la crisi senza l’assistenza del Fondo Monetario Internazionale (FMI) dal momento che le prescrizioni del FMI includono il consolidamento fiscale e le rimozioni dei limiti dei costi di finanziamento, che mirerebbero alla sovranità dello Sri Lanka. Ma paradossalmente è stato lo stesso Gotabaya ad annunciare l’intenzione di collaborare con il FMI per sviluppare un piano di ristrutturazione del debito statale che ammonta a circa 7 bilioni di dollari.

Nonostante le rassicurazioni di Gotabaya numerosi economisti hanno criticato la sua gestione della situazione. Il settimanale “The Economist” ha evidenziato come il taglio delle tasse di Rajapaksa abbia alimentato un crollo delle entrate fiscali di un quarto e il calo del deficit di bilancio al 14% del PIL, due terzi delle entrate del governo vengono ora utilizzati per il pagamento di interessi.

In seguito alle recenti proteste governative il presidente Gotabaya Rajapksa ha dichiarato in data 1 aprile 2022 uno “stato d’emergenza nell’interesse della pubblica sicurezza”.

Questo stato di emergenza pubblica consente a tutte le autorità statali dello Sri Lanka di arrestare e detenere persone senza mandato, sequestrare proprietà, entrare e perquisire qualsiasi locale, sospendere leggi ed emettere ordini che non possono essere contestati in tribunale. Anche i funzionari che emettono tali ordini sono immuni da azioni legali. Il presidente dello Sri Lanka è l’unico ha detenere il potere di emanare uno stato di emergenza e regolamenti di emergenza. Questi possono prevalere su qualsiasi altra legge ma non possono prevalere sulla costituzione.

Questa dichiarazione di “stato di emergenza” arriva il giorno dopo che centinaia di persone hanno manifestato contro il governo, questo non ha altro che aumentato la tensione e il malcontento nell’isola.

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