Diritti Umani | Genocidio

Le forze di sicurezza dello Sri Lanka distruggono i manifesti del “Luglio Nero”

Il 23 luglio 2021 ricorreva il 38esimo anniversario dal genocidio del “Luglio Nero”. Come è stato descritto in precedenza, il luglio del 1983 fu caratterizzato dai pogrom anti-tamil sponsorizzati dal Governo dello Sri Lanka in cui vennero brutalmente uccisi oltre 3000 civili tamil. Le commemorazioni hanno avuto luogo in varie parti del mondo, tra cui anche nel nord-est dell’isola Eelam.

Il Consiglio Nazionale Tamil per la Cultura (Tamil National Cultural Council) ha affisso in tutta Jaffna manifesti commemorativi del “Luglio Nero”. Le forze di sicurezza dello Sri Lanka hanno proceduto, durante la notte, alla demolizione di quest’ultimi, negando ancora una volta il diritto di commemorazione al popolo tamil.

Nonostante le forze di sicurezza srilankesi abbiano vietato le manifestazioni, sono state condotte diverse proteste nei distretti di Jaffna, Amparai, Vavuniya e Mannar. Il Fronte Nazionale del Popolo Tamil (Tamil National People’s Front) ha organizzato a Jaffna una protesta per ricordare le vittime del “Luglio Nero” e per ricordare l’appello in corso per un’inchiesta internazionale sui crimini di guerra e di genocidio commessi dal governo dello Sri Lanka. I manifestanti sono scesi in piazza urlando “Luglio Nero, giornata del genocidio tamil! Militari andatevene via! Liberate i prigionieri politici!”. I presenti inoltre hanno invitato il Governo dello Sri Lanka a fornire informazioni veritiere sul destino delle persone scomparse durante il conflitto armato.

Sono passati ben 38 anni dai pogrom del “Luglio Nero” nessuna giustizia è stata fatta e il governo dello Sri Lanka continua nell’eliminazione fisica e culturale del popolo tamil.

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