Diritti Umani

Il parlamento europeo chiede sanzioni sullo Sri Lanka

Il parlamento dell’UE ha approvato una nuova risoluzione sullo Sri Lanka esprimendo “seria preoccupazione per il rapido deterioramento dei diritti umani” sull’isola e sollecitando il Consiglio Europeo a prendere in considerazione sanzioni mirate contro gli alti funzionari dello Sri Lanka accusati di crimini di guerra.

La risoluzione invita inoltre il Consiglio ad indagare e perseguire gli abusi sui crimini di guerra; sospendere i finanziamenti per l’addestramento delle forze di sicurezza dello Sri Lanka; e di sospendere le preferenze commerciali favorevoli concesse dall’accordo GSP+.

La risoluzione è stata adottata giovedì con 628 voti a favore, 15 contrari e 40 astensioni e precede la prossima revisione periodica del GSP+ del Consiglio Europe che avverrà nel novembre 2021.

La risoluzione sottolinea inoltre “la crescente restrizione dello spazio civico, il largo numero di arresti e detenzioni arbitrarie contro le minoranze senza un giusto processo e la crescente militarizzazione del governo”.

La risoluzione ha espresso l’allarme per il recente rapporto del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, rilevando che lo Sri Lanka sta ritornando su politiche e pratiche che in precedenza hanno dato origine a gravi violazioni dei diritti umani. Si aggiunge inoltre che “l’impunità continua e la mancanza di giustizia per i crimini commessi durante la guerra civile è un ostacolo alla riconciliazione e rischia di perpetuare un ciclo di violenza”.

Rileva inoltre la necessità “di indagini sui membri delle forze di sicurezza accusati di gravi violazioni dei diritti umani recenti e storiche e di responsabilizzazione dei colpevoli”. Sottolineano inoltre che molti funzionari dello Sri Lanka implicati in crimini di guerra rimangono protetti dalle indagini delle autorità dello Sri Lanka e chiedono al Consiglio Europeo di prendere in considerazione sanzioni mirate.

La risoluzione esprime inoltre la necessità di “un’indagine rigorosa, imparziale e completa sugli attentati della domenica di Pasqua del 2019, e processare prontamente, conformemente agli standard legali internazionali, coloro contro i quali vi sono prove di responsabilità, e rilasciare coloro per i quali non vi sono prove sufficienti ”.

I membri del Parlamento Europeo hanno inoltre ribadito la loro ferma opposizione alla continua applicazione della controversa legge sulla prevenzione del terrorismo (PTA), che conferisce alla polizia del paese ampi poteri per perquisire, arrestare e detenere i sospetti civili senza bisogno di mandati. Questa legge draconiana é stata denunciata più volte di essere impiegata per tortura, abusi sessuali e confessioni forzate sulla popolazione Tamil.

Inoltre, gli europarlamentari hanno invitato le autorità dello Sri Lanka a mantenere il loro impegno di abrogare l’atto e sostituirlo con una legislazione coerente in linea migliori pratiche internazionali.

Questo recente sviluppo e cambio di posizione del parlamento europeo, é un un passo in avanti nel mettere pressione al Governo dello Sri Lanka per i crimini commessi ma al contempo l’Unione Europea deve dare spazio ai Tamil a potersi esprimere e riconoscere il Genocidio che li affligge sin dal 1948.

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