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Genocidario Mahinda Rajapakse al Forum Interreligioso a Bologna

Dal 12 e 14 Settembre si terrá il Forum Interreligioso G20 a Bologna, un evento di carattere mondiale per il dialogo e la pace tra le comunità religiose e culture diverse.

In questo evento in cui parteciperanno il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio è stata invitata anche una delegazione del Governo dello Sri Lanka, con a capo l’attuale Primo Ministro Mahinda Rajapakse.

In un comunicato Stampa rilasciato il 6 Settembre dal Ministero degli Affari Esteri dello Sri Lanka, è stato dichiarato che il Primo Ministro Mahinda Rajapaksa accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri G.L. Peiris parteciperà all’evento e che terrà un discorso alla cerimonia di inaugurazione.

La Cerimonia di inaugurazione si terrà Domenica 12 Settembre alle ore 15:45 presso il Palazzo Re Enzo nel Salone del Podestá a Bologna. 

Primo Ministro dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa. Foto per cortesia di GlobalTimes.cn

Chi é Mahinda Rajapaksa?

Mahinda Rajapaksa, attualmente Primo Ministro, ha servito dal 2005 al 2015 come Presidente dello Sri Lanka e agito come vertice principale nella catena di comando durante guerra conclusasi nel 2009. In questi 10 anni di presidenza è stato accusato dalla comunità internazionale di crimine di Genocidio, crimine contro l’umanitá e crimini di guerra. Il suo regime, come quello attuale, è caratterizzato da nepotismo, corruzione, soppressione dei diritti umani e libertà di stampa.

Presidente all’epoca della fine del conflitto armato è il principale responsabile per gli innumerevoli crimini commessi dalle forze armate dello Sri Lanka. Infatti la fine del conflitto non è stato affatto un’operazione umanitaria, da come viene descritto dal Governo dello Sri Lanka e dai loro ufficiali. Anzi, fu il totale opposto. 

Le Nazioni Unite lo hanno descritto come “un’inimmaginabile catastrofe umanitaria”. 

A tal proposito, il Governo dello Sri Lanka è accusato di: (i) uccisione di civili con bombardamenti indiscriminati e sparsi, (ii) bombardamenti ad ospedali e oggetti umanitari, (iii) negazione di aiuti umanitari e assistenza media ai civili intrappolati nelle zone di guerra, (iv) violazione dei Diritti Umani sui sfollati e sui membri delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) nelle zone di guerra, (v) violazione dei Diritti Umani nelle zone al di fuori del conflitto armato.

I militari dello Sri Lanka hanno bombardato centri umanitari dell’ONU che operavano nelle zone di conflitto, attaccato le linee di distribuzione degli alimenti, e prevenuto le navi della Croce Rossa Internazionale a salvare i feriti ed i civili. Tutto ciò avendo l’intelligence e le notifiche dell’ONU, della Croce Rossa e degli altri enti sulla posizione satellitare di queste aree chiave.

Sono piú di 100’000 civili Tamil ad essere uccisi e scomparsi alla fine del conflitto armato, di cui molte vittime sono dovute ai bombardamenti dell’Aeronautica Militare dello Sri Lanka.  Inoltre il Governo dello Sri Lanka ha bombardato, senza pietá, le “No-Fire Zones”, ovvero le zone esenti da bombardamenti annunciate il 21 Gennaio 2009, in cui si rifugiarono piú di 300’000 civili Tamil. Numerosi casi di stupri e violenze sessuali contro le donne, arresti e torture di persone sospettate di far parte delle LTTE sono stati messi in atto crudelmente dal Governo dello Sri Lanka. 

Il Governo dello Sri Lanka, continua, incessantemente, a distruggere l’integrità territoriale dei Tamil attraverso un forte processo di militarizzazione ed espropriazione delle aree del nord-est. Con il chiaro intento di cancellare e sradicare l’identità del popolo Eelam Tamil i militari dello Sri Lanka continuano a distruggere i siti commemorativi Tamil e a ribattezzare i luoghi Tamil con i nomi cingalesi.

La totalità di questi crimini atroci avvennero sotto la guida di Mahinda Rajapakse, all’epoca avente le mentite spoglia di “protettore dello stato”, ma, fino ad oggi, non c’è stata alcuna investigazione. Mahinda si è sempre opposto fermamente a qualsiasi tipo di investigazione internazionale, minimizzando i crimini commessi e giustificandoli come parte della “lotta contro il terrorismo”. Nonostante le prove evidenti, si tarda ancora nel deferire lo Sri Lanka alla Corte Penale Internazionale e le diverse risoluzioni dell’Onu, susseguitesi negli anni, non hanno mai reso giustizia per queste continue atrocità.

Ripulire la loro e l’immagine dello Sri Lanka in campo internazionale

Lo Sri Lanka si trova attualmente in uno stato di crisi finanziaria e allo stesso tempo sotto la lente di ingrandimento della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU e dell’Unione Europea per i crimini di guerra e contro l’umanitá. Ed è appunto per evitare sanzioni economiche e la sospensione delle preferenze commerciali favorevoli dell’Unione Europea che lo Sri Lanka si sta impegnando in una campagna di propaganda per riabilitare la propria immagine nell’ambito dei Diritti Umani.

La partecipazione di Mahinda Rajapaksa e G.L. Peiris al G20 persegue lo scopo di occultare i crimini da loro stessi commessi e ripulire la propria immagine nel panorama internazionale ed il Forum Interreligioso costituirà per loro una piattaforma per la loro propaganda.

Cardinale Malcolm Ranjith ha accusato il Primo Ministro dello Sri Lanka di insabbiamento delle indagini riguardo gli attentati della Pasqua 2019. Foto per cortesia catholicnewsagency.com

Inoltre il Cardinale Malcolm Ranjith ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi Mercoledí 8 Settembre che il motivo principale del Primo Ministro nella sua visita in Italia è quello di sviare il processo e le investigazioni riguardo gli attentati di Pasqua avvenuti nel 2019.

La Chiesa cattolica in Sri Lanka dice di temere che “il governo non voglia scoprire la verità sull’attentato, voglia insabbiare il tutto e lavarsene le mani”, disprezzando le vittime, gli innocenti uccisi e la nazione intera. Secondo quel rapporto, sono emersi elementi che denotano contatti e complicità tra settori militari e di intelligence con i gruppi terroristi materialmente autori degli attacchi, “in una strategia della tensione che intendeva generare caos e conflittualità civile, al fine di assumere il potere”, ha messo in guardia il Cardinale.

Oltre a nascondere i propri crimini il Governo dello Sri Lanka si è impegnato nell’ultimo decennio a garantire una rete di protezione per i suoi rappresentanti, accusati di gravi crimini internazionali. Attraverso il conferimento di incarichi di alto livello, soprattutto all’estero, cerca di concedere l’immunità diplomatica ai suoi generali. Recentemente, infatti, Sumangala Dias, ex generale dell’Aeronautica militare dello Sri Lanka, accusato di crimini di genocidio e crimini contro l’umanità, è stato nominato come Ambasciatore dello Sri Lanka in Italia. Da precisare, però, che la sua nomina ad Ambasciatore non è stata ancora accolta dallo Stato italiano.

Il Forum Interreligioso G20 è un evento di stampo mondiale realizzato per la promozione della Pace e solidarietà interreligiosa, in cui si incontreranno capi religiosi, autorità politiche dei Paesi e delle Organizzazioni internazionali, autorità spirituali e figure intellettuali. 

Si tratta di un evento altamente rappresentativo in cui il tema della Pace costituisce il fondamento per le future relazioni e in quanto tale non potrebbe e dovrebbe permettere l’ingresso e tantomeno la partecipazione di due individui accusati di gravi crimini internazionali. La loro presenza al G20 gli permetterebbe di identificarsi come fautori della Pace e minare un processo internazionale di accountability e giustizia.

Per questi motivi è assolutamente necessario che le istituzioni italiane, comunità religiose e organizzazioni umanitarie si oppongano alla presenza e partecipazione di Mahinda Rajapaksa e G.L Peiris al Forum Interreligioso G20 per garantire una maggiore trasparenza e corretta rappresentanza delle comunità.

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