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Lo Sri Lanka al culmine dei debiti

Lo Sri Lanka, colpito duramente dalla pandemia, sta affrontando la sua più grave crisi finanziaria degli ultimi decenni. Tale fenomeno innalza maggiormente il dubbio circa la possibilità di pagare i debiti finora contratti.

Il 18 gennaio lo Stato aveva rimborsato una prima quota – pari a 500 milioni di dollari – nei confronti di un’obbligazione sovrana internazionale, che prevede un totale di 4,5 miliardi di dollari che il governo deve rimborsare entro quest’anno per evitare la prima insolvenza della sua storia.

Compreso l’ultimo pagamento, nel 2022 lo Sri Lanka detiene obblighi di debito estero che superano i 7 miliardi di dollari.

RIEPILOGO DEL DEBITO

Lo Sri Lanka, attraverso ripetuti cicli di prestiti dal 2007, ha accumulato 11,8 bilioni di dollari di debito concessi secondo obbligazioni sovrane (ISB), che rappresentano la maggior parte, nonché il 36,4%, del suo debito estero.

Per via dei ripetuti cicli di prestiti concessi prevalentemente tramite obbligazioni sovrane internazionali, infatti, i mercati dei capitali rappresentano la più grande fonte di finanziamento estero per lo Sri Lanka.

Segue al secondo posto la Banca asiatica di sviluppo (ADB) con una quota di condivisione pari a 14,3%, derivante dal prestito di 4,6 miliardi di dollari. Il Giappone riporta una quota pari al 10,9% e la Cina al 10,8%, con un prestito di circa $3,5 miliardi ciascuno.

Il resto del debito deriva da prestiti associati a paesi come l’India, e ad agenzie internazionali, tra cui la Banca Mondiale e le Nazioni Unite.

PRESTITI CINESI

Nell’ultimo decennio la Cina ha prestato bilioni di dollari allo Sri Lanka per progetti infrastrutturali – che comprendono porti, autostrade, un aeroporto e una centrale elettrica a carbone – e in parte anche per la realizzazione della nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative).

I critici ritengono che questi fondi siano stati impiegati per la realizzazione di cattedrali nel deserto con conseguenti rendimenti bassi. La Cina, da parte sua, respinge tale critica.

Lo Sri Lanka, poi, ha ultimamente chiesto aiuto alla Cina per organizzare il pagamento dei debiti e tentare di arginare la crisi finanziaria.

IL GOVERNO AFFRONTA MOLTEPLICI SFIDE

Il governo si impegna a frenare l’inflazione che, in aggiunta all’aumento dei prezzi delle materie prime, sta raggiungendo livelli estremi. Contemporaneamente sta anche tentando di limitare il rapporto deficit/PIL all’8,9%.

Da novembre, le agenzie di rating Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s hanno tutte declassato lo Sri Lanka a causa delle preoccupazioni circa lo stato di insolvenza, sebbene il governatore della banca centrale Ajith Nivard Cabraal abbia affermato che il paese provvederà al rimborso di tutti i debiti nel 2022.

La profonda crisi finanziaria del paese ha perfino causato carenze di carburante a scapito della rete elettrica, costringendo le autorità dello Sri Lanka a ricorrere a tagli di corrente elettrica a rotazione in tutte le regioni dell’isola: difatti, la commissione di servizi pubblici dello Sri Lanka aveva dichiarato che avrebbe chiuso la rete del paese per quattro ore e mezza il mercoledì, insieme a due ore di tagli di corrente il lunedì e il martedì.
Una delle ripercussioni associate alla crisi energetica è l’abbassamento del livello dell’acqua che alimenta le dighe idroelettriche del paese.

ALCUNI DICONO RISTRUTTURARE, NON RIPAGARE

Alcuni esperti ritengono che lo Sri Lanka dovrebbe riorganizzare il pagamento dei debiti e stabilire un programma di rimborso triennale.

Quest’ultimo consentirebbe di risparmiare dollari preziosi e alleggerire i vincoli imposti ai cittadini dello Sri Lanka, che si ritrovano a dover affrontare carenze di beni importati come latte in polvere, gas e carburante.

“Lo Sri Lanka è irragionevolmente dedito al ripagare i suoi debiti. È più opportuno mettere in pausa il rimborso del debito e occuparsi delle esigenze economiche più critiche” ha dichiarato a Reuters il direttore esecutivo ed economista di Verité Research, Nishan de Mel.

RICOSTITUZIONE DELLE RISERVE FOREX

L’azienda di rating Fitch stima che la banca centrale dello Sri Lanka dovrà anche procurarsi 2,4 bilioni di dollari per aiutare le imprese statali e private del paese a onorare gli obblighi di debito del 2022, in aggiunta ai 4,5 bilioni di dollari per i debiti del governo centrale.

Il paese necessita di circa 20 miliardi di dollari per importazioni volti all’approvvigionamento di carburante, cibo e beni intermedi per le esportazioni.

La situazione delle riserve era critica per mesi, ma è migliorata con un aumento di $3,1 miliardi verificatosi alla fine dello scorso dicembre, tramite uno scambio di valuta di $1,5 miliardi di yuan dalla Cina.

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