Ricordando il genocidio del “Luglio Nero”
Sono passati ben 38 anni dal così detto “Luglio Nero”, un mese che è diventato un periodo di lutto e di commemorazione per i tamil di tutto il mondo. Spesso viene affermato che i pogrom del “Luglio Nero” fossero una risposta all’uccisione di 13 soldati dell’esercito dello Sri Lanka avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 luglio 1983 da parte delle LTTE. Ma come emerge da varie testimonianze, compresi i giornali locali come il “Saturday Review”, la violenza nei confronti dei civili tamil era già aumentata nei mesi precedenti. Il bersaglio del governo dello Sri Lanka non erano solo semplici civili tamil ma anche attivisti per i diritti umani e politici che vennero detenuti e torturati.
L’uccisione dei 13 soldati fu semplicemente una scusante per manifestare la violenza nei confronti dei civili tamil. Si susseguì una settimana di massacri in cui persero la vita oltre 3.000 tamil, vennero distrutti almeno 5.000 negozi e sfollato oltre 150.000 civili. Più di 500 donne tamil vennero stuprate e molte famiglie vennero bruciate vive. Il “Luglio Nero” causò il primo grande esodo dei tamil. Infatti circa 50.000 tamil fuggirono dall’isola alla ricerca di una via di salvezza e questo pose le radici per la nascita della Diaspora tamil.
Gruppi di cingalesi iniziò a perseguitare ed attaccare i tamil, il tutto con la complicità ed aiuto della polizia e dell’esercito cingalese. Muniti di liste elettorali, provvedute dal Governo, i cingalesi saccheggiarono e bruciarono le case e le proprietà dei tamil. Stabilimenti commerciali, negozi ed attività gestite dai tamil vennero bruciati.
Paul Sieghart, Presidente della sezione britannica della Commissione internazionale dei giornalisti, che era stato inviato in Sri Lanka dalla Corte internazionale di giustizia in una missione d’inchiesta, affermò che la violenza anti-tamil del luglio 1983 era “una serie di atti deliberati, eseguiti secondo un piano ben preciso, concepito ed organizzato con largo anticipo”. Una pubblicazione della Commissione internazionale di giustizia, intitolata “The Review” ha dichiarato che le violenze messe in atto “equivalevano ad atti di genocidio”.
I pogrom anti-tamil del “Luglio Nero” furono un brutale genocidio sponsorizzato dal Governo dello Sri Lanka che hanno segnato l’inizio del conflitto armato conclusosi nel maggio 2009 con l’uccisione di circa 140.000 civili tamil. Dal 1983 continua, in nome della guerra al terrore, l´eliminazione fisica e culturale del popolo tamil. Nulla è cambiato da allora!
WE REMEMBER! WE RESIST!