Diritti Umani | Genocidio

Lo Sri Lanka nega il diritto di commemorazione ai tamil

Lunedì 5 luglio 2021, le autorità dello Sri Lanka hanno impedito ai tamil di Kilinochi di celebrare il terzo anniversario dalla costruzione della statua del re Akkarayan. Il re Akkarayan era uno dei re tamil di Vanni che nel XIII secolo regnava nella omonima regione. La polizia locale ha impedito la deposizione di corone di fiori alla statua, accusando i manifestanti di commemorare le Tigri Nere. La giornata delle Tigri Nere viene infatti celebrata il 5 luglio di ogni anno dai tamil di tutto il mondo. I partecipanti hanno chiarito che la statua in questione era stata semplicemente eretta lo stesso giorno di tre anni fa, ovvero il 5 luglio 2018.


Molte organizzazioni e politici tamil hanno espresso la loro frustrazione e preoccupazione per l’intensificarsi della repressione del diritto di commemorazione dei tamil nel nord-est dell’isola. Nel mese di maggio 2020 l’esercito dello Sri Lanka ha bloccato la regione di Mullaitivu nel tentativo di ostacolare le commemorazioni per la giornata del genocidio tamil. Inoltre a gennaio di quest’anno è stato distrutto, dalle autorità dello Sri Lanka, il memoriale costruito presso l’Università di Jaffna in ricordo delle vittime del massacro di Mullivaikkal. Ancora nel mese di novembre 2020 è stato imposto il divieto di commemorare il “Maveerar Naal”, la giornata dei “Grandi Eroi” che celebra i caduti che hanno sacrificato la propria vita nella lotta per la liberazione del Tamil Eelam.


Il mese scorso l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha espresso preoccupazione circa la persecuzione dei civili tamil e la negazione del loro diritto di commemorazione. Il diritto di commemorare e ricordare i propri cari è espressione di libertà di parola e rappresenta una delle attuali esigenze del popolo Eelam Tamil. I divieti imposti dal Governo dello Sri Lanka minacciano non solo lo spazio politico per cui i tamil hanno combattuto tutti questi anni ma distrugge anche ogni tipo di speranza di riconciliazione sull’isola. Il divieto di commemorazione da parte dello stato e la continua imposizione di una versione unilaterale dei fatti non fanno altro che dividere ulteriormente il paese.

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