La protesta pacifica del popolo Eelam Tamil

Nel 1948, alla fine dei 5 secoli di colonizzazione europea, i britannici lasciarono l’isola senza reinstaurare l’equilibrio politico pre-coloniale che era presente tra la nazione Eelam Tamil e la nazione cingalese, causando uno spostamento di potere a favore dei cingalesi. Sin dal 1948, i governi cingalesi perpetrarono, tramite politiche discriminatorie, un genocidio strutturale ai danni degli Eelam Tamil. La riduzione della rappresentanza politica Tamil nel parlamento, l’esclusione della lingua Tamil, la colonizzazione ed espropriazione dei territori Tamil  e lo sbarramento all’accesso agli studi universitari per gli studenti sono solo alcuni degli episodi di discriminazione. La nazione Tamil si oppose dunque con proteste pacifiche rivendicando i propri diritti.  

Lo sciopero della fame come protesta politica 

Lo sciopero della fame viene molto elogiato ed apprezzato poiché richiede un’incredibile forza di volontà. Si tratta di una forma di protesta puramente pacifica, infatti si lotta senza causare danni a nessuno se non a sé stessi. Si decide di sacrificare la propria vita per il bene del prossimo. La storia racconta diversi esempi di sciopero della fame utilizzato come resistenza politica. L’esempio più celebre è quello di Mahatma Gandhi che protestò contro l’occupazione britannica in India. Anche nella lotta per l´indipendenza del Tamil Eelam spiccano figure che hanno lottato prediligendo la protesta pacifica, tra cui Thileepan e Annai Poopathi. 

  1. Thileepan: dodici giorni di sciopero della fame 

Il 29 luglio 1987 venne firmato l’accordo Indo-Sri Lanka Peace Accord tra il governo indiano e il governo srilankese. Questo prevedeva il conferimento di poteri di autonomia alle provincie Tamil e il disarmo delle LTTE ad opera dell’esercito indiano. 

Con l’aumento delle ostilità nei territori Tamil, il 13 settembre 1987 le LTTE consegnarono una lettera all’Alto Commissario indiano contenente cinque richieste:

  • Il rilascio dei prigionieri politici trattenuti sotto la legge antiterroristica;
  • Cessazione della colonizzazione cingalese nelle aree del Tamil Eelam;
  • Cessazione di tutte le attività di “riabilitazione”
  • Cessazione della costruzione di centrali di polizia nelle province nord-est dell’isola
  • Disarmo dello Sri Lanka Civil Security Force

Thileepan, spinto dalla determinazione di far accettare tali richieste al governo indiano, iniziò il 15 settembre 1987 uno sciopero della fame presso il tempio di Nallur Kandaswamy. Durante questa protesta pacifica Thileepan faceva discorsi circa l’importanza della madrepatria, il Tamil Eelam. 

Verso le 10 di mattina del 26 settembre 1987, dopo dodici giorni di totale digiuno, Thileepan perse la sua vita. Un intervento diplomatico dell’India avrebbe potuto evitare la sua morte, ma prevalsero interessi egocentrici e politici. L’intera nazione Tamil era in lutto e piangeva per quel giovane che si era immolato per il popolo Eelam Tamil, numerose bandiere nere apparirono per le strade. Il suo corpo, come suo ultimo desiderio, fu donato alla facoltà di medicina dell’Università di Jaffna. 

  1. Annai Poopathi: un esempio di emancipazione femminile

Annai Poopathi o Madre Poopathi era membro del gruppo “Mother’s Front” e fu fonte di grande supporto ed ispirazione per innumerevoli donne Eelam Tamil. In seguito all’uccisione dei suoi due figli, Annai Poopathi iniziò a condurre una protesta contro l’oppressione del popolo Eelam Tamil e richiedendo un cessate il fuoco alle forze armate indiane presenti allora sul territorio Tamil. Il 19 marzo 1988, seguendo le orme di Thileepan, Annai Poopathi iniziò a Batticaloa lo sciopero della fame. Dopo un mese di digiuno, perse la vita il 19 aprile 1988. Annai Poopathi divenne così un punto di riferimento per tutte le madri e donne Tamil, simbolo di determinazione e ribellione.