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Rischio default per lo Sri Lanka

Il modello Bloomberg prevede un rischio di default dello Sri Lanka del 27.9% entro un anno. Registrando solo negli ultimi sei mesi un incremento del 13% della probabilità di insolvenza, l’isola dello Sri Lanka ha raggiunto circa 1553 punti CDS (credit default swaps), la percentuale più alta in Asia. 

Lo Sri Lanka dovrà rimborsare un debito di 2,5 miliardi in dollari da qui ad un anno, oltre al miliardo che deve restituire agli investitori entro la fine del mese. A questa somma si aggiungono anche i 500 milioni che matureranno a gennaio e 1 miliardo nel luglio 2022. 

La grave instabilità finanziaria dello Stato è stata confermata anche dalle ultime misure adottate dall’amministrazione del presidente Rajapaksa, tra cui le restrizioni sul flusso del capitale per limitare gli investimenti all’estero. La situazione critica sembra suggerire la necessità di un intervento imminente del FMI (Fondo Monetario Internazionale) al fine di stabilizzare l’economia dello Stato. Tra i vari aiuti internazionali, anche la Cina sta approfittando della fragilità economica del paese promettendo una linea swap (accordo tra due banche centrali per lo scambio delle rispettive valute) che gli permetterà in futuro di fare leva finanziaria. 

Con una riserva valutaria che ammonta ad appena 4 miliardi, come confermato dalla banca centrale dello Sri Lanka, le preoccupazioni attorno al rimborso dei debiti hanno inflazionato a dismisura il rendimento dei bond (obbligazioni) emergenti fino a raggiungere quasi il 50%, segnalando un altissimo rischio di default dello Stato. 

Al fine di ammortizzare la crisi economica del paese, i fratelli Gotabaya e Mahinda Rajapaksa, rispettivamente Presidente e Primo Ministro dello Sri Lanka, hanno nominato come nuovo ministro delle finanze il fratello minore Basil Rajapaksa. Tutti e tre i fratelli sono accusati di crimini di genocidio, guerra e contro l’umanitá. La nomina del nuovo ministro delle finanze ha destato indignazione in quanto Basil Rajapaksa recentemente è stato investigato ed arrestato per 5 casi diversi di corruzione ed abuso d’ufficio.

Gli investitori inoltre temono che le misure severe adottate riguardo il controllo sul capitale siano in realtà un mezzo per evitare l’affidamento a prestiti esteri, in particolare l’FMI, il cui intervento è accompagnato da requisiti rigorosi.

La riduzione degli affidamenti dei prestiti esteri, si presume possa essere anche una conseguenza della revisione dell’accordo GSP+ da parte del Consiglio dell’Unione Europea e la condanna per il deterioramento dei diritti umani da parte del parlamento dell’UE.

L’instabilità economica dello Sri Lanka avrà delle gravi ripercussioni sulla popolazione tamil. Già emarginati dalla politica del Paese, una crisi finanziaria si tradurrebbe in una maggiore ostilità da parte del governo cingalese nei confronti dei tamil. Il crescente malcontento generale causato dalla crisi finanziaria oltre ad incentivare l’odio verso i Tamil, sarà anche un’ottima scusante per promuovere politiche discriminatorie, come giá visto in precedenza.

La probabilità di insolvenza a 1 anno dello Sri Lanka è la più alta nell’Asia Pacifica
Fonte: Bloomberg

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